Spagna, casinò terrestri vs gioco online

Dopo che in Danimarca, anche in Spagna si apre il dibattito sul presunto trattamento di favore che i casinò online avrebbero nei confronti del gioco terrestre. A prendere la parola è l’Associazione Spagnola dei Casinò, di cui fanno parte le oltre quaranta case da gioco terrestri dislocate nelle diverse comunità autonome e che già hanno risentito, e molto, dell’entrata in vigore della nuova legge sul fumo, tra le più rigorose e senza scampo che siano mai state varate in tutto il mondo.

Ma c’è appunto di più: i casinò fisici sono assoggettati a una tassazione pari al 60 percento del reddito lordo mentre, come denunciato dall’Asociación Española de Casinos de Juego, quelli online pagano solo il 25 percento. Come noto la Commissione europea, che aveva condotto un ciclo di consultazioni sulla compatibilità della nuova legge danese sul gioco online con il Trattato europeo, aveva concluso che prevedere un trattamento fiscale più leggero per i casinò online rispetto a quelli fisici è sì un aiuto di stato, ma giustificato dal fine, superiore, di garantire la legalità e la protezione del consumatore.

Ángel María Escolano, presidente dell'Associazione e del Grupo Gran Madrid, ha anche evidenziato come, fin dalla sua apparizione, il gioco online si è presentato come una "concorrenza sleale" e come per esempio il Casino Gran Madrid abbia dovuto impiegare due anni per omologare il proprio casinò online, mentre altri operatori esteri, approfittando del vuoto normativo, hanno nel frattempo potuto realizzare un enorme database di clienti spagnoli e operare al di fuori della legge, senza pagare tasse o per certificare i loro giochi.